È doveroso fare un piccolo preambolo, riguardo la nascita dell’implantologia dentale.
Il 1952 è da considerarsi l’anno in cui il professor Branemark, rivoluzionò per sempre la storia dell’odontoiatria.
Questo famoso chirurgo, negli anni ’50, scoprì il processo di osteointegrazione ed è proprio nel 1965 che inserì il primo impianto dentale.
Successivamente, dopo ampi studi clinici, fondò Nobelpharma, che sarebbe diventata più tardi Nobel Biocare.
Ma soltanto tempo dopo, in una conferenza a Toronto, il professore presentò a tutta la comunità odontoiatrica, il suo innovativo lavoro.
Dimostrò a tutti la possibilità di fondere nell’osso umano, un corpo estraneo.
Questo processo, conosciuto oggi come osteointegrazione, permetteva l’introduzione del titanio all’interno dell’osso.
Il titanio è un elemento ideale per stabilire con l’osso una connessione compiuta.
Dopo questo breve cenno storico, sulla storia di un uomo che ha cambiato la vita di milioni di pazienti e che, grazie a lui, hanno potuto tornare a sorridere, cominciamo a spiegare cosa vuol dire implantologia dentale.
Partiamo dando una piccola spiegazione di cosa è il titanio.
E’ un elemento chimico, un metallo leggero, resistente, di colore bianco e lucido, durevole alla corrosione.
Il titanio viene utilizzato per la costruzione di protesi ortopediche, perfettamente biocompatibile ed è utilizzato in maniera eccellente anche per gli impianti dentali inseriti nell’osso, laddove prima c’erano i denti naturali.
L’impianto dentale si integra perfettamente con l’osso e consente la sostituzione, di uno o più elementi dentari persi, con delle radici artificiali in titanio che, mediante un processo biologico che prende il nome di osteointegrazione, permette l’applicazione di una protesi fissa.
Oggi la ricerca e l’industria hanno prodotto impianti dentali così innovativi da garantire risultati sempre più affidabili.
Il tempo di attesa che intercorre tra il momento in cui viene inserito l’impianto dentale e quando questo viene collegato alla protesi dentaria si è notevolmente ridotta. Siamo passati dai 6-8 mesi ai 2-3 mesi.
Quindi, possiamo dire che un impianto dentale è una piccola vite in titanio che viene progettata per sostituire la radice di un dente naturale che è venuto a mancare, ripristinando l’aspetto estetico di un dente naturale e ridonando comfort e la sicurezza perdute.
Ovviamente, prima di ogni trattamento è importante effettuare alcuni specifici esami, Tac o cone beam.
Quest’ultima è utile per diagnosticare, riproducendo sezioni e generando immagini tridimensionali della bocca, per rilevare la quantità di osso e capire se si può procedere con l’impianto.
Può capitare che in alcuni soggetti ci sia poco osso, impedendone il procedimento all’impianto, ma si può ricorrere ad una terapia rigenerativa in modo, comunque, da permettere al paziente di riavere denti fissi.
Indubbiamente l’implantologia è la tecnica che risulta tra le più diffuse, ma ci sono altre possibilità per rimpiazzare un dente mancante.
Una protesi parziale rimovibile, un ponte sui due denti contigui limati.
Queste due soluzioni, un tempo erano le più utilizzate ma quasi totalmente soppiantate dall’implantologia, in quanto i suoi vantaggi sono estremamente più apprezzabili.
Poter mangiare senza timore di rotture, estatica più che soddisfacente, percezione del dente impiantato come se fosse un dente naturale.
Inoltre, non di sicuro meno importante, la salvaguardia dei denti a fianco, l’impianto non necessita di alcuna operazione sui denti ai lati del dente mancante.
Non vi resta che venirci a trovare.
Per ritrovare un sorriso smagliante è fondamentale che il benessere di ognuno di voi, sia affidato all’esperienza del nostro team di medici e odontoiatri.